Elisabetta

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Il mio grande amore per il Rinascimento mi ha portato a conoscere e studiare l’epoca e le sue più grandi protagoniste, donne speciali che hanno cambiato la storia.

Una di esse è la regina Elisbetta I di inghilterra, la sua storia fin dall’infanzia, a partire da sua madre Anna Bolena, è avvincente e incredibile. Governò il suo paese per quaranta anni trasformandolo in una potenza. Con la sua grande intelligenza e personalità conquistò la stima del popolo e il rispetto dei nobili dell’epoca. La sua vita non fu semplice  e specialmente alla fine  determinata dalla solitudine.

Note tecniche dell’opera: La scultura è realizzata in argilla rosata, decorata con ingobbi e smalti. Ha subito due cotture a 960° e 980°.Le misure sono: 32cmx 20cm x19cm.

ELISABETTA
Mi chiamano Elisabetta I, detta la vergine. Mia madre è stata decapitata per essere sostituita ed io ho vissuto la mia giovinezza schivando la stessa fine. Ho sviluppato uno spietato istinto alla sopravvivenza, ho lottato contro un mondo di uomini incapaci di riconoscermi  pari a un re.  Ho rifiutato il matrimonio imposto e la maternità obbligata per essere LA regina di Inghilterra.
Ho costruito  un’immagine di me  riconoscibile nei secoli, ho indossato abiti abbaglianti per evocare il mio indiscutibile potere, nascosto la mia debolezza in una maschera di cipria sotto una intrecciata corona di fuoco e perle.
Alla fine della mia vita ho trasformato il mio paese in una potenza e il mio popolo in  una forza.

Ma il mio essere donna grida di dolore per la rinuncia obbligata alla mia completezza. Il mio sguardo è triste e la mia pelle brama ricami di tenerezze.
Il mio urlo di donna attraversa i secoli, intona note di rabbia e speranza e si intreccia con il canto corale di tante. Non rinunciate alla completezza mie sorelle, disumana è la società che obbliga ad un ventre vuoto le sue donne.
Alice Tomelleri

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